"Tiziano L'Ultimo Atto"
Belluno | Italia
2007
Architetto Mario Botta
Palazzo Crepadona | Nuovo padiglione e allestimento spazi espositivi esistenti.
Palazzo della Magnifica Comunità di Cadore | Allestimento
Esporre Tiziano Vecellio a Belluno, con una mostra allestita fra le contrade dei borghi e i profili delle montagne che lo hanno visto nascere oltre cinquecento anni fa, diviene per l’architetto un modo per rileggere ed attualizzare pensieri ed emozioni finora vissuti unicamente attraverso le suggestioni scaturite dalla magia delle superfici dipinte.
A volte, io stesso resto sorpreso di come il contesto geografico dell’ambiente in cui si vive riesca a trasmettere motivi e suggestioni capaci di incidere nelle diverse forme espressive e tali da indurci a fantasticare, oltre ogni ragione, verso mondi lontani, verso condizioni misteriose.
I luoghi fisici del territorio parlano delle poetiche delle opere anche a distanza di tempo e i paesaggi custodiscono un’identità dello spirito che riemerge con forza nelle testimonianze degli uomini.
Il labirinto degli spazi esistente all’interno di Palazzo Crepadona a Belluno non costituisce certo l’occasione più favorevole per questo compito: troppe le articolazioni dei percorsi e troppo pochi gli spazi di pausa adatti all’evento espositivo e all’esigenza della contemplazione.
In questo contesto, l’allestimento proposto ai pian superiori del Palazzo si limita al recupero delle sale esistenti con una correzione dovuta all’inversione del "tradizionale” percorso espositivo (il visitatore sale ai piani attraverso la scala a chiocciola in ferro che si trova a sinistra dell’ingresso per ridiscendere, dopo il percorso espositivo, al piano terra con la scala in pietra che sfocia nel cortile).
I differenti spazi che accolgono i dipinti vengono collegati fra di loro con la posa di un nuovo pavimento in tappeto nero nell’intento di uniformare l’itinerario della mostra, isolare i dipinti e guidare il visitatore.
Arch. Mario Botta
continua >
La conclusione della mostra avviene nello spazio del cortile al piano terra dove è costruita una nuova sala espositiva dentro un cubo di dodici metri di lato.
La luce penetra dall’alto sulle pareti,appena sopra la quota di gronda dei tettidell’intorno, e si diffonde attraverso un soffitto a forma di piramide rovesciata.
Questo nuovo spazio, dove verranno collocate la pala di San Giacomo in cammino,
L’ultima cena e il Ritratto di Paolo III,supplisce da un lato alla carenza di spazi espositivi di Palazzo Crepadona e, dall’altro, diviene punto focale del percorso espositivo, cuore fisico del palazzo stesso e punto conclusivo dell’evento “Tiziano. L’ultimo atto” nell’intento di connotare anche architettonicamente – con un gesto inatteso dopo l’articolazione del percorso ai piani superiori – la straordinarietà dell’evento che raccoglie, cinquecento anni dopo, una delle produzioni pittoriche più felici della storia.
Arch. Mario Botta
Palazzo della Magnifica Comunità di Cadore
Oltre alla sede Principale di Belluno, una sezione della mostra è allestita a Pieve di Cadore, il paese natale di Tiziano, sempre su progetto dell’Architetto Mario Botta.